uomo e medioevo

La vita non era facile. Dopo la caduta dell'Impero romano, tutta l'Europa si era impoverita. Le città si erano spopolate per effetto dei saccheggi operati dagli invasori. La maggior parte delle persone era andata a vivere nelle campagne, più sicure. Le antiche strade romane, che per secoli avevano assicurato spostamenti rapidi e abbastanza sicuri, erano rovinate perché prive di manutenzione. La foresta era una grande riserva di cibo e di risorse per l'uomo medievale. Innanzi tutto forniva la legna, che serviva per riscaldarsi, per cucinare e per costruire case, attrezzi da lavoro di uso domestico, recinzioni dei campi. Gli alberi fornivano anche foglie secche da bruciare nei camini o da usare per imbottire i materassi. Nei boschi si raccoglievano castagne e noci, bacche e funghi; le api selvatiche fornivano miele. La foresta era il regno degli animali selvatici. Oltre a cinghiali, lepri, cerbiatti, che ancora oggi vivono nei nostri boschi, si incontravano orsi e lupi. Questi due animali facevano molta paura, perché erano divoratori non solo di greggi ma anche di uomini. Le aggressioni dei lupi e degli orsi erano considerate calamità naturali, come i terremoti o la grandine. Erano cioè flagelli mandati da Dio agli uomini. La caccia era un modo per liberare l'uomo da questi pericoli

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